Sbarco migranti: i medici Asl 5 coinvolti nel primo soccorso

Le dottoresse Maria Valentina Marras e Anna Laura Uras nel team dei sanitari che hanno prestato le prime cure alle 931 persone arrivate domenica a Cagliari.

ORISTANO, 26 LUGLIO 2016 – Anche due medici dell'Azienda Sanitaria oristanese hanno partecipato alle operazioni di primo soccorso prestate ai 931 migranti, 190 dei quali minori, partiti dalla Libia e sbarcati la scorsa domenica al molo Rinascita di Cagliari dal mercantile norvegese Siem Pilot.

Le dottoresse Maria Valentina Marras, referente per la Asl 5 del coordinamento interaziendale per il governo della fase di primo soccorso e assistenza ai migranti della Regione, guidato dalla dottoressa Silvana Tilocca, e Anna Laura Uras, coordinatrice dell'assistenza sanitaria ai migranti in provincia di Oristano, hanno lavorato per un'intera giornata accanto ai colleghi della Asl 8 di Cagliari per visitare, prestare le prime cure e prescrivere le terapie a persone provenienti da diversi paesi del continente africano (fra cui Nigeria, Gambia, Guinea, Ghana, Burkina Faso, ma anche Somalia e Siria) e dal Bangladesh.

Un team composto da quattordici medici e quattordici infermieri, assistiti da mediatori culturali che ne hanno agevolato la comunicazione con i migranti, hanno visitato dalle 9.30 alle 16.00, senza soluzione di continuità, le quasi mille persone sbarcate dalla Siem Pilot, all'interno di apposite tende dotate degli strumenti e dei farmaci essenziali per prestare le prime cure. Oltre a quelle destinate agli adulti, sono state allestite una tenda per visitare i minori, una per le donne in gravidanza ed una, gestita dal 118, destinata ai casi più gravi.

«Abbiamo riscontrato diverse malattie respiratorie e dell'apparato gastroenterico, oltre che molti casi di scabbia. Un problema molto comune, in particolare per le persone provenienti dalla Siria, è stato quello legato alla denutrizione». Ai migranti in precarie condizioni di salute sono state somministrate le terapie nell'immediato – antibiotici, antinfiammatori, antispastici – o prescritte quelle che dovranno essere effettuate nel tempo, mentre per alcuni è stato disposto il ricovero in ospedale.

Oltre ai sanitari, la macchina dei soccorsi ha coinvolto gli operatori di Questura, Prefettura, Protezione Civile, Croce Rossa e numerose associazioni di volontariato che in diversi modi si sono spesi per assistere i migranti nelle operazioni di sbarco.

«Abbiamo risposto volentieri all'appello della Asl di Cagliari perché crediamo che sia un gesto di civiltà e di solidarietà, oltre che un dovere professionale, prestare le cure a persone, fra cui molti bambini, che fuggono dalla guerra e dalla fame e che arrivano stremati da un viaggio estenuante» ha spiegato la dottoressa Valentina Marras, già impegnata da tempo, insieme alla dottoressa Uras, nelle visite di secondo livello in provincia di Oristano, effettuate una volta che i migranti vengono smistati nelle strutture d'accoglienza del nostro territorio.

Degli oltre 900 migranti sbarcati domenica scorsa a Cagliari, sono stati 89 quelli accolti nelle strutture ricettive dell'oristanese, per i quali – una volta che la Prefettura comunicherà l'elenco alla Asl 5, si procederà con le visite di secondo livello.
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