Violenza sulle donne, la Asl promuove la formazione avanzata

Rivolto a operatori sanitari e sociali, forze dell'ordine, avvocati, insegnanti e studenti, il percorso promosso dalla Asl oristanese ha l'obiettivo di migliorare l'assistenza alle vittime.

ORISTANO, 23 NOVEMBRE 2015 – Non manifestazioni, convegni, dibattiti, ma un percorso formativo avanzato rivolto ad operatori sanitari e sociali, forze dell'ordine, avvocati, insegnanti e studenti mirato a creare intorno alle vittime di violenza di genere una rete di assistenza sanitaria, sociale, psicologica, legale capace di farle sentire meno sole e di dar loro il coraggio di denunciare. E' così che la Asl 5 di Oristano ha scelto di celebrare il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

L'Azienda sanitaria oristanese è riuscita con gli anni a raccogliere i soggetti coinvolti nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, un'azione che nel 2013 ha dato vita alla Rete interistituzionale provinciale contro la violenza di genere, la prima in Sardegna, di cui fanno parte tra gli altri Prefettura, Procura, Tribunale, Forze dell'Ordine, Plus ed istituzioni locali, Centro antiviolenza e Ufficio scolastico provinciale. Tappa fondamentale nello sviluppo della Rete è stata quella di imparare a parlare un linguaggio comune, condividere le strategie di sostegno alle vittime di violenza, disegnare un percorso unico di accoglienza che accompagni le donne che hanno subito maltrattamenti, minacce o percosse dal primo contatto – sia che esso avvenga in Pronto Soccorso, presso le Forze dell'Ordine, Centro Antiviolenza o servizi sociali comunali – fino alla soluzione del problema.

Ed è proprio per fare ciò che il Dipartimento di Prevenzione della Asl 5 ha organizzato all'ospedale San Martino di Oristano il percorso avanzato “Una Rete in form…..azione”: un ciclo di seminari formativi finalizzato a dare gambe alle procedure approvate dalla Rete che governano il percorso di accoglienza e assistenza della persona che ha subito violenza, anche grazie all'ausilio di un particolare software, per garantire non solo l'individuazione precoce del caso, ma anche continuità assistenziale e tempestività nella presa in carico delle vittime.

Conclusi i corsi formativi di primo livello (280 gli operatori interessati), quelli avanzati - sei edizioni che si snodano da settembre a dicembre 2015 – sono tenuti dai professionisti del Dipartimento di Prevenzione (il direttore Giuseppe Fadda e la dottoressa Marina Azzu), dai rappresentanti dei Carabinieri Alfonso Musumeci, Mariano Lai, Giorgio Rossi e Giuseppe Fristachi, e della Polizia Luis Manca, con il supporto di operatori sanitari e socio-sanitari, Centro antiviolenza, Provincia, avvocati e pedagogisti. I seminari sono rivolti non solo al personale sanitario (medici, infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari delle strutture sensibili, come Ginecologia, Pronto Soccorso e Consultori) ma anche a polizia e carabinieri, avvocati, assistenti sociali dei comuni, insegnanti, operatori sociali della Provincia e componenti della Consulta giovanile.

«L'obiettivo – spiega il Commissario Straordinario della Asl 5 di Oristano Maria Giovanna Porcu, coordinatrice ed anima della Rete antiviolenza oristanese – è quello di far lavorare in maniera coordinata enti e istituzioni per prendere per mano chi subisce violenza ed accompagnarle in un percorso di sostegno che permetta loro di uscire dal problema in maniera sicura e protetta. Vogliamo evitare alle vittime passaggi inutili e dolorosi e fornire a tutti gli attori del percorso riferimenti chiari ed univoci rispetto agli obblighi normativi – prosegue la coordinatrice della Rete – Favorire la formazione interdisciplinare degli operatori sanitari e sociali è fondamentale per far sì che si sviluppino nuovi modi di operare e nuovi approcci rispetto al fenomeno della violenza, più adeguati, efficaci e rispettosi nei confronti di persone in condizioni di particolare fragilità».

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