Inclusione sociale: accordo tra Coldiretti e Centro per l'Autonomia

I manufatti delle persone con disagio psichico che frequentano la struttura saranno esposti in uno stand al mercato di Campagna Amica, ogni giovedì in piazza San Martino.

ORISTANO, 27 NOVEMBRE 2014 – E' stato firmato questa mattina il protocollo d'intesa tra il Centro per l'Autonomia di Oristano e l'associazione degli agricoltori Coldiretti, che consentirà alle persone che frequentano la struttura, un servizio del PLUS gestito dalla cooperativa sociale CTR e dedicato ai soggetti affetti da disagio mentale, di essere presenti nei mercati di Campagna Amica per esporre i propri manufatti, a partire da quello che si tiene ogni giovedì nel terrapieno di piazza San Martino di Oristano.
Per il Centro per l’Autonomia erano presenti il coordinatore e responsabile del servizio sociosanitario della Asl 5 Gianfranco Pitzalis, l’educatore referente Barbara Narducci, gli operatori e le persone che frequentano il Centro. A rappresentare la Condiretti sono stati il direttore provinciale Ermanno Mazzetti ed il responsabile provinciale di “Campagna Amica” Serafino Mura.

Dagli operatori sociosanitari è arrivato un ringraziamento alla Coldiretti, per aver dato ai giovani che frequentano la struttura l'opportunità di esporre i propri lavori (braccialetti, tegole, calamite, miniature e altri manufatti) in una vetrina importante e radicata sul territorio come i mercati di Campagna Amica. «E' ormai dimostrato che il disagio mentale è figlio di una disarticolazione sociale, più accentuata nelle aree urbane. La nostra presenza al mercato ha l'obiettivo, per le persone che vi partecipano, di riappropriarsi della comunità: per noi è importante che la sofferenza mentale non faccia paura ai cittadini e che gli stessi soggetti con disagio mentale non abbiano paura ad uscire allo scoperto». Un magnifico esperimento di integrazione sociale che unisce l'eticità del mercato agricolo a chilometri-zero con l'inclusione sociale. «Per noi ha un particolare valore che Coldiretti abbia scelto noi come partner esclusivi di questa iniziativa – ha sostenuto lo psichiatra Gianfranco Pitzalis – ciò significa che abbiamo raggiunto un livello di integrazione importante e rappresenta un riconoscimento al non semplice lavoro che quotidianamente ci impegna per far sì che i cittadini superino il pregiudizio e lo stigma legati alla sofferenza mentale». «Il lavoro – ha affermato Ermanno Mazzetti – deve avere anche un'etica, non è solo profitto e quello manuale, come quello agricolo o artigianale, dà un valore aggiunto alle persone: per questo abbiamo sostenuto con estremo piacere questo accordo con il Centro per l'Autonomia, che è il primo e l'unico sul nostro territorio». Parole riprese da Serafino Mura: «In quella linea sottile che divide le persone considerate “normali” da quelle ritenute “anormali”, abbiamo il dovere di dare un'opportunità a questi ultimi, e nboi l'abbiamo voluta dare attraverso questo spazio dedicato dentro i mercati di Campagna Amica. In agricoltura c'è un ruolo per tutti, anche per le persone svantaggiate, e questo è il senso dell'iniziativa, che vuole essere inclusiva».

Al termine della presentazione dell'iniziativa alla stampa, i rappresentanti del Centro per l'Autonomia e della Coldiretti si sono recati al terrapieno di piazza San Martino, dove è stato simbolicamente inaugurato il gazebo espositivo del Centro per l’Autonomia.


Il Centro per l'Autonomia
Il Centro per l’Autonomia è un servizio del PLUS Distretto di Oristano, gestito dalla Cooperativa Sociale CTR Onlus e progettato quale strumento di inclusione sociale orientato al recupero delle capacità relazionali delle persone partecipanti.
Il Centro nasce quattro anni fa e si definisce come progetto integrato di sviluppo territoriale il cui ambito di riferimento è quello dell’inclusione sociale. L’obiettivo generale del servizio è la realizzazione d’interventi orientati al recupero, al potenziamento e alla scoperta delle capacità personali e relazionali delle persone partecipanti, al fine di promuovere la salute mentale, prevenire le ricadute ed evitare condizioni di marginalità, di esclusione sociale e di istituzionalizzazione. Il Centro è stato progettato con l’obiettivo di valorizzare le risorse materiali e immateriali esistenti, favorendo la costruzione e l’attivazione di un sistema integrato di servizi, secondo logiche di lavoro di rete fra partner pubblici e privati. In tal senso, il fine del Centro per l’Autonomia non si risolve nella semplice offerta di servizi e attività interne, ma è progettato per evolversi in continua apertura verso l’esterno, con l’obiettivo di accompagnare gli ospiti per aiutarli a inserirsi e integrarsi nella realtà sociale di appartenenza, la loro comunità. L’attività si propone di produrre cambiamenti nelle concezioni che ancora permettono lo stigma di persona da “evitare” e “temere”, rafforzando al contrario l’idea del valore della persona nella propria specificità perfettamente, in grado di portare elementi unici e utili per vivere bene assieme.


Laboratori di imprenditoria come strumenti di apertura al futuro
Il Centro realizza, all’interno dei percorsi terapeutico-riabilitativi, laboratori per la produzione di oggetti, frutto del lavoro artistico e di lettura della tradizione reinterpretata in chiave attuale. Per stimolare la responsabilizzazione e incentivare azioni di tipo programmatico sono stati attivati dei laboratori di imprenditoria: gli ospiti del Centro hanno investito i loro risparmi per l’acquisto delle materie prime per la realizzazione degli oggetti, sono stati incoraggiati alla definizione dei prodotti più adatti relativamente al potenziale acquirente e alla definizione di un prezzo che permettesse la copertura dei costi e un guadagno. In tal senso sono state anche individuati gli ambiti di vendita e le collaborazioni possibili. Tra le altre, possono essere indicate le serate del Festival Dromos e la Festa Patronale di Bonarcado.
Il Centro usufruisce di una completa copertura finanziaria per la realizzazione delle sue attività. Tutto il denaro raccolto dalla raccolta fondi è contabilizzato e finalizzato alla realizzazione di attività extra di tipo escursionistico e turistico, verso destinazioni individuate dagli ospiti del centro e a loro esclusivo beneficio.

I mercati di Campagna Amica della Coldiretti
La Coldiretti promuove in tutto il territorio di Oristano, attraverso la Fondazione Campagna Amica, la nascita di mercati di vendita diretta, curati dagli agricoltori e organizzati nell’ambito dell’Associazioni Agrimercato provinciale. Attualmente i mercati si tengono a Oristano (il martedì in Viale Brianza, il giovedì presso il Piazzale S. Martino e il sabato nel quartiere di Torangius) e Abbasanta (il venerdì in piazza della Vittoria).
Attualmente un notevole numero di consumatori frequenta i mercati di Campagna Amica alla ricerca dei prodotti a chilometri-zero, sensibili alle implicazioni etiche che si traducono in una maggiore qualità del cibo, garantita dall’immediata conoscenza del processo produttivo, che solo le produzioni locali possono fornire.
I mercati di Campagna Amica svolgono, sin dalla loro programmazione iniziale, una finalità di raccordo tra coltura e cultura: hanno infatti una finalità di tipo educativo verso la cittadinanza. L’ “atto agricolo” più importante è infatti il consumo del cibo, che consente non solo di valutare la bontà di un prodotto, le sue caratteristiche, un prezzo congruo ma, le implicazioni sono più ampie: si salvaguarda una agricoltura sostenibile, legata al territorio, alle sementi e ai processi naturali, alla tutela dell’ ambiente e della biodiversità produttiva ed umana. Nel rispetto dei valori del lavoro e della dignità dello stesso.


La collaborazione tra Coldiretti e Centro per l’Autonomia
In questi ultimi mesi si è avviata la procedura per la formulazione di un protocollo d’intesa tra Coldiretti e Centro per l’Autonomia, selezionato quale rappresentante delle numerose realtà operanti in ambito culturale e sociale per il valore etico ed umano che rappresenta e persegue.
Il protocollo è stato formulato sulla base della comunanza riguardante le azioni di tutela e riscoperta della tradizione, in un particolare al potenziamento del senso e delle pratiche comunitarie. La Coldiretti infatti è impegnata attivamente nel potenziamento delle reti commerciali a filiera corta, che consentono maggiore equità nelle transazioni, maggiori garanzie di freschezza del prodotto, prezzi più bassi e qualità verificabile, ripristino di relazioni commerciali “confidenziali”.
In parallelo, il Centro per l’Autonomia si pone l'obiettivo di superare la disarticolazione comunitaria che crea maggiori problemi ai soggetti con disagio psichico: la struttura è impegnata in azioni di crescita culturale e sociale della comunità locale, promuovendo relazioni sociali di partecipazione progettuale, in sinergia con il benessere dei pazienti che vi appartengono, attirando investimenti in termini di contributi esperienziali da parte di soggetti richiamati dal programma culturale. Il risultato atteso consiste in una collaborazione paritetica tra pazienti e non, dove possa scomparire la discriminante tra essi, una maggiore responsabilizzazione e l’acquisizione di senso di adeguatezza e di utilità.


Coltura e cultura
I due termini coltura e cultura si sono spesso confusi, e fino a tutto l’Ottocento ciascuno dei due è stato usato nei due significati: in quello proprio di coltivazione, e in quello traslato di conoscenza e trasmissione di essa. Anche se oggi le idee si sono chiarite (la cultura riguarda l’intelletto e la coltura i campi), l’origine è una sola: il latino cultura, derivato da cultus, participio passato di còlere, cioè coltivare. Come diceva Cicerone. “Cultura vitis e cultura animi”.
È pertinente la seguente affermazione del nostro intellettuale isolano, Antonio Gramsci, per il quale la “cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri”. In tal senso, un rinnovato dialogo tra coltura e cultura, può essere la rappresentazione della pratica del rafforzamento delle reti di comunità.
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