Precisazioni sul Punto nascita di Oristano

punto nascita Oristano
ORISTANO, 22 GIUGNO 2021 - In merito all’articolo pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano "La Nuova Sardegna", nel quale è scritto che il punto nascita dell’ospedale San Martino di Oristano “quest’anno se va bene ne avrà 250” (intendendo "parti nel 2021", ndr), le Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria, dirette rispettivamente dal dottor Giovanni Maricosu e dalla dottoressa Enrica Paderi, smentiscono categoricamente tale affermazione, totalmente priva di qualunque fondamento.

I parti effettuati al punto nascita del San Martino di Oristano ad oggi hanno superato la quota dei 220 dall'inizio dell'anno in corso, e non si è ancora concluso il primo semestre del 2021. Pronosticare che nei restanti sei mesi dell’anno si conteranno appena altri 30 parti appare una previsione quantomeno irrealistica e azzardata.

Se è vero che da molti anni tutta l’Italia e la Sardegna, e non la sola provincia di Oristano, risentono di una crisi demografica sempre più accentuata – che nulla a a che fare con l’organizzazione sanitaria – è vero che il San Martino ha risposto a questa crisi offrendo alle future mamme una ampia gamma di servizi, tra cui la partoanalgesia (il cosiddetto parto indolore) h 24, il rooming in, che consente alla neomamma di tenere con sé il bambino per tutto il tempo che desidera, le sale parto recentemente rinnovate, la possibilità di avere accanto a sé il partner o comunque un accompagnatore anche nel periodo della pandemia, con le dovute precauzioni.
All’interno dell’Unità di Pediatria è presente la Patologia neonatale, che permette di prendere in carico i bambini che alla nascita presentano patologie di media entità, senza doverli trasferire in altri centri se non nei casi più gravi.
Il punto nascita del San Martino, secondo centro in Sardegna ad aver attivato la donazione del sangue del cordone ombelicale a scopo solidale, garantisce inoltre la continuità dell’assistenza ai neogenitori anche una volta rientrati a casa, grazie alla collaborazione con la rete dei Consultori familiari territoriali.

Fornire numeri palesemente errati e non verificati, ventilando addirittura la possibilità di una chiusura del punto nascita oristanese, come sottolineano i direttori dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria, rischia di gettare un’ombra sull’operato dei numerosi professionisti che portano avanti il proprio lavoro con impegno e abnegazione e di creare un’ingiustificata sfiducia nei confronti di un servizio che rappresenta un punto di riferimento importante per il territorio, non solo provinciale.
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