S.Martino, donazione al day hospital oncologico

donazione poltrone oncologia
ORISTANO, 27 LUGLIO 2020 – L'associazione “Le belle donne” - gruppo di auto aiuto che riunisce donne colpite da tumore al seno – ha donato due poltrone prelievi e un carrello attrezzato al day hospital oncologico dell'ospedale San Martino di Oristano. La consegna dei nuovi arredi, moderni ed ergonomici, è avvenuta nei giorni scorsi, quando una delegazione dell'associazione ha incontrato il direttore Assl Oristano Mariano Meloni, il responsabile dell'Oncologia Tito Sedda e il coordinatore infermieristico Giuseppe Pani per formalizzare la donazione.

«È arrivato il momento di restituire l'amore ricevuto: con questo gesto – ha detto la presidente dell'associazione Maria Cadeddu – vogliamo ringraziare gli operatori sanitari dell'Oncologia del San Martino per tutto ciò che fanno per noi, non solo per la professionalità con cui si prendono cura dei pazienti, ma anche e soprattutto per l'umanità con cui lo fanno: anche un semplice sorriso, in una fase così difficile della vita, è importante per permetterci di affrontare con più serenità la malattia». «Quando siamo entrate in questo reparto per la prima volta – hanno testimoniato alcune associate – ci portavamo addosso un carico di angoscia e preoccupazione enorme, ed invece ci siamo sentite accolte: questa per noi è diventata una seconda famiglia e spesso si sono instaurate delle amicizie con gli operatori sanitari proseguite anche dopo la terapia».

Un ringraziamento, quello agli operatori sanitari dell'Oncologia oltre che all'associazione, a cui è si unito il direttore Meloni, che ha sottolineato come la componente dell'empatia e della relazione con il paziente sia fondamentale in un buon percorso di cura, e come il day hospital oristanese sia in questo senso un'esperienza virtuosa.

La consegna delle poltrone è stata anche l'occasione per discutere di come si sta riorganizzando e si riorganizzerà la sanità sul versante oncologico nella fase 2 dell'emergenza Covid: il dottor Sedda ha evidenziato che la sospensione delle attività non urgenti ha fornito l'occasione per innescare un processo di maggiore dialogo fra i medici di famiglia e quelli ospedalieri ed ha auspicato per il futuro una più stretta collaborazione fra gli uni e gli altri nel follow up dei pazienti (i periodici controlli dopo le cure).


L'associazione “Le belle donne”

L'associazione “Le belle donne” è nata nel 2012 dall'esigenza di alcune donne colpite da carcinoma mammario di condividere angosce e paure, ma anche semplici informazioni pratiche durante il difficile percorso di cura. «Il nome del nostro gruppo – spiegano – ha origine dal fatto che noi, nonostante gli interventi chirugici che spesso ci hanno privato di una parte del nostro corpo che identifica la nostra femminilità, vogliamo continuare a sentirci belle, dentro e fuori, e vogliamo aiutare chi, come noi, vive la stessa condizione. Vogliamo trasmettere fiducia, positività, coraggio e allegria a chi si trova a vivere questa malattia e vogliamo anche testimoniare, con le nostre esistenze, che è possibile guarire e che si può continuare a vivere con serenità e con gioia».
In questi anni l'associazione ha promosso numerose manifestazioni: eventi sportivi in collaborazione con l'Asi, come la gara podistica “La sfida delle belle donne” dedicata a Sabina Nurra, tesa a sottolineare il legame tra attività fisica e salute anche durante il percorso di guarigione dal tumore, ed iniziative di beneficenza come la cena al ristorante “Sa Mola – Villa M.Francesca” di Bonarcado con la collaborazione del wedding planner Omero Madeddu e con tanti altri imprenditori e sponsor, che sono servite a supportare attività di sostegno a chi si trova ad affrontare la malattia.
Oggi sono oltre cento le donne che hanno trovato nell'associazione una stampella, donne che trovano in altre donne un prezioso sostegno per vivere il percorso di cura con più forza e fiducia.
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