Ospedale San Martino: inaugurate le nuove sale parto

sale parto
ORISTANO, 24 OTTOBRE 2019 – Il reparto di Ginecologia dell’ospedale San Martino di Oristano cambia volto. Sono state aperte le tre nuove sale parto e travaglio, completamente rimodernate e fornite di attrezzature e strumenti studiati per favorire il benessere, la sicurezza e la serenità della partoriente. Questa mattina il taglio del nastro, alla presenza dell’arcivescovo Roberto Carboni, che ha portato la sua benedizione, del Commissario Ats Sardegna Giorgio Steri, del direttore Assl Oristano Mariano Meloni, del presidente della Commissione regionale Sanità Domenico Gallus, dell’assessore regionale all’industria Anita Pili, del consigliere Emanuele Cera, il presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Sulis.

Rispetto al passato, non ci sarà più la distinzione tra gli spazi per il travaglio e quelli per il parto: ciascuna donna, insieme al suo accompagnatore o accompagnatrice, potrà trascorrere il tempo dal momento del travaglio fino al parto in un unico ambiente a lei riservato, che dispone di speciali letti che potranno essere modificati e adattati nelle diverse fasi e di servizi igienici autonomi. Le sale sono tutte collocate allo stesso piano delle degenze e degli ambulatori, così da rendere più semplici e agevoli gli spostamenti sia per le partorienti che per gli operatori sanitari.

In ciascuna sala sono presenti diversi strumenti per favorire il parto attivo e affrontare meglio il travaglio: le poltrone con le liane per offrire alla donna un sostegno nelle posizioni verticali; la fitball, una grande palla di plastica che aiuta ad assumere una corretta posizione; gli specchi per controllare la posizione del bambino durante il parto.

Il fiore all’occhiello, nel lavoro di radicale restyling del reparto di Ginecologia, è la realizzazione di una sala operatoria interna al reparto, che consentirà di intervenire in maniera più rapida e sicura quando ci sia necessità di eseguire un cesareo d’urgenza. «Finora – spiega il direttore dell’Unità operativa Angelo Multinu – anche i cesarei d’urgenza venivano effettuati nel blocco operatorio, situato nel corpo Dea: per raggiungerlo si impiegano diversi minuti, che in alcuni casi possono essere preziosi per salvare la vita del piccolo o della sua mamma».

Altra fondamentale innovazione sarà l’introduzione del nuovo cardiotocografo senza fili, uno strumento che permette di rilevare la frequenza cardiaca fetale, le contrazioni uterine ed i movimenti del feto. Grazie al collegamento wireless tra la zona addominale e lo strumento di monitoraggio, la donna sarà così libera di muoversi e camminare, come è consigliabile fare durante il travaglio, senza l’impedimento dei cavi, ma allo stesso tempo sarà costantemente seguita a distanza dagli operatori sanitari, in particolare dalle ostetriche, che visualizzeranno il tracciato in tempo reale. Lo strumento sarà anche di grado di rilevare e segnalare tempestivamente agli operatori sanitari eventuali anomalie nell’andamento dei tracciati.

I lavori di ammodernamento delle sale parto e di realizzazione della sala operatoria, costati complessivamente circa 400 mila euro, hanno così permesso di restituire alle donne in dolce attesa un reparto più funzionale e in linea con i più moderni standard di qualità, comfort e sicurezza.

«Si tratta di un importante passo in avanti per operare in sicurezza e garantire i migliori standard qualitativi alle mamme e ai loro bambini: con l’apertura delle nuove sale parto aggiungiamo un altro tassello fondamentale alla buona sanità del territorio» ha dichiarato il Commissario straordinario Ats Sardegna Giorgio Steri.

«Con un reparto di Ginecologia e Ostetricia radicalmente rinnovato nel suo cuore pulsante, rappresentato da sale parto e sala operatoria, la sanità di Oristano si arricchisce di una struttura moderna che permetterà di garantire alle partorienti comfort e sicurezza» ha affermato il direttore Assl Oristano Mariano Meloni.

«Quella di aprire le nuove sale parto è stata una delle priorità fin dal mio arrivo – spiega il direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Angelo Multinu, alla guida del reparto da agosto 2019 – In questi mesi mi sono speso per arrivare a questo traguardo e ringrazio la direzione Ats e Assl Oristano, i servizi tecnici e tutti gli operatori coinvolti per aver dato il massimo della collaborazione per arrivare a questo risultato». Multinu, al timone del reparto da circa tre mesi, ha già le idee molto chiare sulla direzione in cui vuole spingerlo: «Quello che dobbiamo favorire è una sempre minore medicalizzazione del parto e un ritorno alla sua naturalità, perché il parto è un evento fisiologico, non patologico – spiega Multinu - Noi operatori sanitari saremo qui, con la nostra professionalità ed esperienza, a controllare attentamente che tutto proceda per il meglio ed interverremo prontamente se e quando ce ne sia bisogno, ma vogliamo che il parto torni ad essere vissuto come un evento naturale e metteremo le donne in condizione di viverlo in questo modo, grazie alla nuova concezione delle sale parto e ad altre innovazioni organizzative».

In sinergia con i Consultori familiari, saranno avviati dei progetti di sostegno all’allattamento al seno – altro fondamentale pilastro che incide in maniera significativa sulla salute della mamma e del bambino – e soprattutto sarà favorito il rooming in, con la presenza del bambino nella stanza della mamma per almeno 12 ore al giorno. Sarà inoltre consentito al padre di stare con la madre e il neonato per tutta la durata della degenza, non solamente durante l’orario delle visite: una semplice, ma significativa scelta mirata a favorire l’attaccamento del bambino anche al papà, fin dalle prime ore di vita.


I dati

L’ospedale San Martino di Oristano nel 2018 ha registrato 680 parti, numeri che risentono della pesante crisi demografica registrata a livello provinciale. Circa l’80 per cento delle donne ha scelto il parto indolore attraverso l’epidurale, mentre la proporzione dei parti con taglio cesareo primario (le donne sottoposte per la prima volta a un cesareo) è stata del 21,19% sul totale dei parti.
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