Come aiutare i bambini ad affrontare la malattia o la morte?

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ORISTANO, 11 LUGLIO 2019 – Come i bambini vivono l'esperienza di un genitore che si ammala gravemente o muore? È stato questo il tema dell’incontro o, come lo chiamava la psicologa Alba Marcoli, il “laboratorio di favole” che si è svolto venerdì 5 luglio al Consultorio familiare di Oristano con la partecipazione di Elena Pezzoli, psicoterapeuta che ne ha ereditato il metodo: riflettere ed elaborare un problema riguardante i bambini attraverso l’utilizzo delle favole. «Leggere insieme le favole di Alba è qualcosa di molto intenso e potente – ha affermato la Pezzoli - leggere insieme la stessa favola produce la magia di farci scoprire tante altre favole, quante sono le persone presenti: ciascuno ci vede e ci trova qualcosa che completa, arricchisce, aggiunge, trasforma».

All'incontro hanno partecipato la pediatra Maria Antonietta Grimaldi, organizzatrice dell'evento, la psicologa Maria Lucia Mocci, promotrice del metodo Marcoli presso le scuole di Oristano ed il gruppo di supporto da mamma a mamma che dal 2010 collabora con il Consultorio oristanese.

Con la lettura della fiaba “Il peso sul cuore”, tratta dal libro della Marcoli “La nonna è ancora morta?”, è stato introdotto l'argomento di come i più piccoli vivono il lutto, la scomparsa e l’assenza di una persona cara. «Non è facile comunicare a un bambino che sua madre o suo padre si è ammalato gravemente o è morto: ci si sente in qualche modo responsabili di quella morte o malattia ed anche i bambini si sentono in colpa – ha spiegato la Pezzoli - ci si illude di proteggere il bambino tacendo, ma in questo modo il piccolo si trova ad affrontare in piena solitudine la cattiva notizia. Non raccontargli la verità mina le sue fondamenta e gli fa perdere la fiducia negli adulti». Esistono poi anche situazioni particolarmente complicate in cui gli adulti non trovano le parole per spiegare ai più piccoli l'accaduto, ed in questo caso sono loro, gli adulti, ad avere bisogno di aiuto e non vanno lasciati soli e, se proprio non si sentono pronti, qualcun altro potrebbe parlare al posto loro.

«Anche la rabbia può essere un sentimento che accompagna traumi come la malattia o la morte: questo sentimento - consiglia la psicoterapeuta - non va represso, ma esplicitato e raccontato ed un genitore deve sapere ascoltare la sua rabbia e quella del proprio figlio».

L'incontro, molto partecipato, ha suscitato grande interesse e forti emozioni tra tutti i presenti. Quello sul tema della malattia e del lutto è il secondo appuntamento promosso al Consultorio oristanese che vede la partecipazione di Elena Pezzoli: il primo si era tenuto nei mesi scorsi ed aveva avuto come oggetto i sentimenti negativi che a volte i genitori vivono nei confronti dei propri figli.
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