Giornate della trasparenza: incontro sulla prevenzione della corruzione

Giornata trasparenza
ORISTANO, 30 NOVEMBRE 2018 – Costruire e condividere, attraverso il coinvolgimento dei propri dipendenti, le politiche di prevenzione della corruzione all’interno dell’Azienda Sanitaria per la Tutela della Salute. Con questo obiettivo si è svolta ieri, giovedì 29 novembre, nella sala convegni Unifidi di Oristano, la Giornata della Trasparenza della Assl oristanese. Si tratta del sesto degli otto appuntamenti che l’Ats ha previsto in ciascuna Area socio sanitaria per fornire al personale maggiori competenze, maggiore consapevolezza e strumenti più efficaci per contrastare i rischi di illegalità.

Introdotta dal direttore Assl Mariano Meloni, la giornata è stata presieduta dalla Responsabile Ats per la Prevenzione della corruzione e Trasparenza Paola Raspitzu, che ha illustrato ciò che l’Azienda per la Tutela della salute ha fatto e sta facendo in materia di anticorruzione, mentre gli esperti del Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità (Rissc) Lorenzo Segato e Nicola Capello hanno presentato il progetto “Curiamo la corruzione”, promosso dall’organizzazione non governativa Transparency Internation Italia, in partnership con Censis, Ispe (Istituto per la promozione dell’etica in sanità) e Rissc, a cui l’Ats ha aderito per sperimentare ed aprirsi a pratiche innovative ed efficaci per prevenire e contrastare la corruzione: moduli formativi, piattaforme per il whistleblowing (segnalazioni di episodi o pratiche illegali), monitoraggio civico degli appalti e dei conflitti di interesse sono tra gli strumenti messi in campo.

Non solo: l’Ats, grazie alla collaborazione di Transparency Internation Italia, ha anche varato in Sardegna il progetto “Diamante”, mirato a costruire all’interno dell’Azienda delle strategie preventive rispetto al rischio di infiltrazioni illegali attraverso una specifica formazione dei propri dipendenti.

«Quello della sanità è un settore particolarmente esposto al rischio di corruzione, sia perché le risorse in gioco sono notevoli sia perché si tratta di un servizio di fondamentale importanza - hanno sostenuto i relatori – in linea generale le aree a maggiore rischio sono quelle legate alle sponsorizzazioni, agli appalti, al reclutamento del personale, alle irregolarità nelle liste d’attesa, ai servizi di pompe funebri». Rischi che all’interno del Piano sono stati mappati, “pesati” e disposti in ordine di rilevanza e per ciascuno dei quali si è studiata una contromisura mirata a prevenirli. Attualmente, dunque, l’Ats può contare su una solida base di regole interne che garantiscono tracciabilità e trasparenza nei settori a rischio ma – come hanno spiegato i relatori – si tratta di un lavoro che necessita di un continuo aggiornamento perché le misure di prevenzione e contrasto dell’illegalità divengano sempre più efficaci.
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