S.Martino, sportello d'ascolto sulle gravi cerebrolesioni acquisite

sportello info neuroriabilitazione
ORISTANO, 20 GIUGNO 2017 – E’ stata firmata questa mattina, presso l’Unità operativa di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano, la convenzione tra l’Ats-Assl Oristano e l’Associazione sarda traumi cranici onlus (Astco) per l’attivazione presso lo stesso reparto di uno sportello d’ascolto e informazione mirato a offrire supporto ai familiari dei pazienti che hanno subito una grave lesione cerebrale.

A siglare l’accordo sono stati il direttore della Ats-Assl Oristano Mariano Meloni, il direttore del reparto di Neuroriabilitazione Andrea Montis e la rappresentante dell’Astco Maria Deiana. «Un modello – ha affermato Meloni – che nasce da una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato per offrire ai pazienti una presa in carico a 360 gradi, che dia risposte sanitarie, ma anche sociali».

L’infopoint, operativo una volta al mese a partire dal prossimo 8 luglio, sarà gestito dai volontari Astco qualificati (familiari di persone con gravi cerebrolesioni acquisite in primo luogo, ma anche educatori, assistenti sociali, infermieri della riabilitazione). Si tratterà dell’unico punto di assistenza e orientamento in Sardegna per le famiglie dei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, famiglie che si trovano spesso impreparate e sole a fronteggiare, in maniera improvvisa, il pesante carico emotivo e assistenziale della disabilità del proprio parente.

Accanto alla riabilitazione fisica e psicologica, per i soggetti che subiscono una grave lesione cerebrale è altrettanto importante un ritorno alla vita sociale e professionale. «I pazienti spesso presentano difficoltà motorie, cognitive, comportamentali tali da determinare disabilità che li allontanano dal posto di lavoro o percorso di studio precedente al trauma. Studi recenti mostrano che solo il 40% di loro ritornano a lavorare e che per permettere che il disabile abbia una partecipazione elevata nelle attività lavorative e sociali è determinante la presenza di interventi riabilitativi e strategie di inclusione nel contesto di vita» ha osservato il dottor Montis: «Lo sportello d’ascolto presenta due vantaggi: offre un sostegno fra pari, da parte di chi ha già vissuto la stessa esperienza, e garantisce un continuum di cura dopo le dimissioni del paziente che, una volta uscito dall’ospedale, continua a ricercare risposte a bisogni non più strettamente sanitari, ma sociali».

«Una volta usciti dalla “bolla” dell’ospedale, in cui il paziente e i suoi familiari vivono una situazione protetta – ha spiegato Maria Deiana – è necessario riprendere in mano la propria vita e il nostro sportello li sosterrà, aiutandoli ad alleviare il disorientamento che segue un evento traumatico e guidandoli nel reinserimento lavorativo, sociale, scolastico e familiare dei pazienti».
Il servizio di ascolto e consulenza offerto gratuitamente dai volontari Astco funzionerà, in questo senso, da anello di congiunzione tra il sistema sanitario e quello sociale ed arricchirà l’offerta dell’Unità operativa di Neuroriabilitazione, chiamata a curare gli aspetti clinici e sanitari della riabilitazione.


Sportello di ascolto e informazione Gravi cerebrolesioni acquisite

Il servizio sarà attivo da sabato 8 luglio dalle ore 10.30 alle 13.00, ogni secondo sabato del mese. Si potrà accedere allo sportello sia su appuntamento, chiamando i numeri 340.3585736-338.2229057 il martedì, giovedì e venerdì dalle ore 16.00 alle 20.00, sia recandosi direttamente all’infopoint, presso il reparto di Neuroriabilitazione (Ospedale San Martino Oristano, piano terra, corpo M, adiacente al servizio di Farmacia), nei giorni ed orari di apertura.
Oltre allo sportello, sarà anche possibile ricevere consulenze telefoniche sulle problematiche legate alle gravi cerebrolesioni acquisite, chiamando i numeri sopra indicati.
Al servizio possono accedere gratuitamente non solo le persone ricoverate, ma tutti i pazienti già dimessi e/o i loro familiari che hanno bisogno di supporto e assistenza.


L’Unità Operativa di Neuroriabilitazione

Il reparto di Neuroriabilitazione dell'ospedale San Martino di Oristano, attivo dal 2016, è uno dei due centri di riferimento regionali, accanto all’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, per il trattamento delle gravi cerebrolesioni acquisite. L'Unità Operativa, dotata di 10 posti letto, prende in carico i pazienti che, in seguito a traumi cranici, ictus o altre patologie, hanno subito severi danni cerebrali, con conseguente stato di coma ed alterazioni delle funzioni motorie, cognitive e comportamentali e li sottopone a programmi riabilitativi personalizzati, con l'ausilio di un team costituito da diverse figure (medico, fisioterapista, infermiere, operatore socio-sanitario, logopedista, terapista occupazionale, psicologo, educatore, assistente sociale) e di attrezzature e software studiati per favorire il recupero fisico e cognitivo.

L’Unità operativa ha ricoverato dall’inizio dell’attività 37 pazienti in degenza ordinaria e 5 in day hospital; il tasso di occupazione dei posti letto è del 100% dall’inizio dell’anno e i ricoverati provengono da tutte le aree della Sardegna con prevalenza dal centro nord regione (il 30% proviene dalla ASSL di Oristano), la degenza media è di circa 60 giorni.
In Sardegna mediamente si stimano circa 90 pazienti con severo trauma cranico, a cui si sommano quelli colpiti da ictus grave, per un totale di circa 200 pazienti all’anno che necessitano di cure neuroriabilitative.

L’Associazione sarda traumi cronici onlus (Atsco)
L’Associazione sarda traumi cronici onlus (Atsco) è un’associazione senza fine di lucro che opera in tutta la Sardegna, fondata nel 2000 ad Alghero da un gruppo di operatori sanitari e di familiari di pazienti che hanno subito un trauma cranico, con l’obiettivo di agevolare l’informazione, il sostegno e il reinserimento sociale di persone affette da lesioni cerebrali post traumatiche o acquisite. L’associazione si propone anche di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare i giovani, attraverso interventi nelle scuole, sulle necessità e sulle problematiche delle persone colpite da trauma cranico, aiutando così da prevenire i comportamenti a rischio, che sono i maggiori responsabili del trauma cranico in età giovanile. Inoltre, l’Atsco collabora con le strutture sanitarie per evidenziare i bisogni dei pazienti e completare la risposta socio-sanitaria, in un’ottica di raccordo e integrazione.

L’Atsco fa parte della Federazione nazionale associazione trauma cranico, che dal 2005 unisce 25 associazioni regionali italiane sul trauma cranico.


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