“Crazy for football” sbarca al cinema

Crazy for football
Martedì 9 maggio nelle sale dell'Ariston sarà proiettato il documentario che racconta l'avventura dei calciatori del CSM di Oristano.

ORISTANO, 4 MAGGIO 2017 – Sarà proiettato martedì 9 maggio alle ore 18.00 al cinema Ariston di Oristano, in anteprima in Sardegna, il docufilm di Volfango de Biasi “Crazy for football”, che racconta la storia della Nazionale di calcio a cinque composta da persone che arrivano dai Dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, convocati per disputare a Osaka nel 2016 i primi mondiali di calcio dedicati all'inclusione sociale. Tra gli atleti che hanno vestito la maglia azzurra, anche due giovani provenienti dalla squadra del Centro di salute mentale di Oristano “I Fenicotteri”, dove da molti anni lo sport viene utilizzato come una terapia da affiancare a quelle classiche.

Saranno proprio loro – i protagonisti sardi del film – ad aprire la proiezione di martedì, insieme al direttore del Dipartimento di salute mentale della Assl di Oristano Gianfranco Pitzalis e all'operatrice del Csm Francesca Cappai.

Il film, vincitore del David di Donatello come miglior documentario, è un racconto, divertente e insieme emozionante, che passa in rassegna le storie dei componenti della nazionale: persone come tante, scivolate nel baratro del disagio mentale e riemerse proprio grazie allo sport. Nella squadra c'è Alessandro, ex agente di scorta a Cossiga, che ha cominciato a “sentire le voci” o Ruben, il capitano della squadra, caduto in depressione dopo una grave malattia del padre. Alcuni di loro prendono farmaci da quando avevano dieci anni, altri hanno provato la contenzione. Sul campo, però, sono semplicemente degli atleti.

Accanto a loro ci sono Santo Rullo, lo psichiatra che ha dato il via al progetto della Nazionale, Volfango De Biasi, che con Francesco Trento ha scritto e diretto il film, l'allenatore Enrico Zanchini, il campione di boxe Vincenzo Cantatore, preparatore atletico della squadra.

Grazie allo sport i ragazzi escono fuori dall'isolamento e superano i fantasmi che affollano la loro mente per iniziare o, in alcuni casi, ricominciare a vivere una vita “normale” e diventare i protagonisti di un sogno che si avvera: partecipare a un mondiale di calcio che si svolge dall'altra parte del mondo.

Un'esperienza unica, che per i giocatori oristanesi arriva al termine di una lunga gavetta nei “Fenicotteri”, una collaudata formazione che riunisce i giovani del Csm oristanese, vincitori di diversi campionati regionali e nazionali. «L'attività sportiva per loro si è trasformata in un'esperienza riabilitativa capace di ridurre gradatamente la terapia farmacologica – spiegano dal Centro di salute mentale di Oristano – Grazie all'esperienza del calcio a cinque, i nostri ragazzi hanno acquistato margini di autonomia e di sicurezza impensabili fino ad alcuni anni fa». Decisivo è stato il ruolo del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale Gianfranco Pitzalis e dei suoi operatori Francesca Cappai, Pietrina Mulas, Mariella Mele, Rinaldo Peis e Davide Denti, che hanno creduto in questa forma di terapia alternativa e che sostengono: «C'è chi si ammala di calcio e chi, come i nostri ragazzi, di calcio guarisce».




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