S.Martino, presentazione del libro "Risveglio. Il cancro, la mia fortuna"

risveglio
Venerdì 7 aprile alle 18.30 nella sala conferenze incontro con l'autrice Caterina Angotzi: il racconto della malattia oncologica, dalla diagnosi alla guarigione.

ORISTANO, 30 MARZO 2017 – La scoperta del tumore, l'intervento, la chemioterapia, il ritorno alla vita. E' questa la trama del libro della giornalista oristanese Caterina Angotzi “Risveglio. Il cancro, la mia fortuna”, edito da PTM, che sarà presentato in anteprima venerdì 7 aprile alle ore 18.30 nella sala riunioni dell'ospedale San Martino di Oristano, il luogo in cui l'opera è stata pensata e scritta. All'evento, moderato da Santina Raschiotti, accanto all'autrice saranno presenti il direttore della Ats-Assl di Oristano Mariano Meloni e le persone che la hanno accompagnata nel percorso di cura: il direttore del reparto di Nefrologia e Dialisi Antonio Maria Pinna e il responsabile dell'Oncologia del nosocomio oristanese Tito Sedda, il chirurgo senologo dell'ospedale Businco di Cagliari Carlo Cabula, l'estetista Sara Peru, specializzata nei trattamenti estetici per le pazienti che hanno subito l'asportazione del seno.

Il romanzo autobiografico racconta con coraggio e ironia la malattia oncologica, dalla diagnosi alla guarigione: un'esperienza da cui, come il titolo del libro lascia intendere, la giornalista è uscita più forte. «Sono grata al tumore – afferma provocatoriamente Caterina – perchè dopo aver dovuto superare la paura di morire, ho superato anche quella di vivere, ed ora non ho più paura di niente». Tra le righe, non solo l'elenco ragionato delle frasi da non dire a un malato di cancro, ma anche tutte le figure che l'autrice ha incontrato nel suo percorso, in particolare i medici. «Dal contatto ravvicinato con i camici bianchi – racconta l'autrice – ho capito che, al di là dei pregiudizi, la buona sanità non è necessariamente oltremare, ma è anche vicino a noi: io ho scelto di curarmi nella nostra isola e di fare la chemioterapia a Oristano ed ho incontrato delle persone straordinarie».

L'idea di raccontare la malattia è nata al termine del percorso di cura dal tumore, nelle ore in cui la donna, stesa sul lettino del reparto di Nefrologia del San Martino, continua ad affrontare coraggiosamente un'altra malattia – l'insufficienza renale – in attesa del trapianto. La sua personale esperienza si è incrociata con quella che l'ex Azienda sanitaria di Oristano ha avviato circa tre anni fa, sperimentando tra gli operatori sanitari e i pazienti un progetto di medicina narrativa. Si tratta di un filone terapeutico che riconosce nella scrittura un vero e proprio strumento di cura per il paziente, che nel raccontare la propria malattia impara a metabolizzarla e ad affrontarla, e di crescita professionale per l'operatore sanitario, che nel mettere nero su bianco le proprie sensazioni dopo una visita o un colloquio, impara a fare attenzione alla persona che è nel paziente, a prestare maggiore ascolto alle sue esigenze emotive per poter fare meglio il proprio lavoro. Quello di Caterina Angotzi, che ha anche partecipato al gruppo di lavoro sulla medicina narrativa avviato al San Martino, è il primo fortunato frutto di questa sperimentazione.

Condividi su: