San Martino, nessun rischio chiusura per il reparto di neuroriabilitazione

Riabilitazione
Il Commissario Straordinario Maria Giovanna Porcu smentisce le notizie legate a una possibile interruzione delle attività del neonato servizio.

ORISTANO, 19 OTTOBRE 2016 – «Il reparto di Neuroriabilitazione dell'ospedale “San Martino” di Oristano non rischia alcuna chiusura, anzi per il 2017 è previsto il potenziamento delle attività e dei posti letto a disposizione». Lo precisa il Commissario Straordinario della ASL 5 Maria Giovanna Porcu all'indomani della pubblicazione di alcuni articoli che, interpretando in maniera errata un passaggio della relazione allegata al budget economico dell'Azienda sanitaria oristanese per il 2017, hanno lasciato intendere che sia a rischio la sopravvivenza del servizio. Affermazioni da cui la rappresentante della ASL 5 prende nettamente le distanze: «Io non ho mai rilasciato dichiarazioni in tal senso: si tratta di una notizia priva di fondamento che ha creato un falso e ingiustificato allarmismo».

«Mi preme rassicurare i cittadini – prosegue il Commissario Straordinario – che non c'è alcuna preoccupazione sulla prosecuzione delle attività del neonato reparto di Neuroriabilitazione nel prossimo futuro, un servizio prezioso ed essenziale per tante famiglie. Le notizie pubblicate da alcuni organi di informazione, che smentisco con forza, equivocano in maniera strumentale la relazione del bilancio di previsione 2017, nella quale si afferma semplicemente che per l'anno prossimo saranno necessarie ulteriori assegnazioni regionali per incrementare le attività sanitarie ed i posti letto del reparto. Dall'assessorato regionale della Sanità abbiamo peraltro ricevuto ampie rassicurazioni in ordine ai finanziamenti specifici che ci saranno assegnati per la Neuroriabilitazione e non abbiamo motivo di dubitare che ciò avverrà, trattandosi di un servizio a valenza strategica a livello regionale, che diventerà uno dei tre poli di riferimento in Sardegna nella rete riabilitativa, accanto a quelli di Cagliari e Olbia».

«Non è il caso di fare alcun terrorismo, dunque, sullo stato di salute di un reparto che abbiamo voluto avviare con determinazione e sulla cui vitalità futura non c'è motivo di dubitare. Se chi ha diffuso queste notizie avesse consultato preventivamente la nostra ASL, avrei chiarito che evidenziare le necessità economiche del servizio per il 2017 è cosa ben diversa dal sostenere che le risorse richieste non arriveranno».
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