Nuovi volontari ospedalieri: "Risorsa preziosa per chi soffre"

Consegnati gli attestati di frequenza al corso di formazione organizzato da Asl, Avo e Vincenziane.

ORISTANO, 30 GIUGNO 2016 – A tagliare il traguardo della quarta edizione del corso destinato a formare nuovi volontari ospedalieri sono stati 39, che si andranno a sommare, a partire dal prossimo settembre, ai 50 già operativi all'ospedale “San Martino”. Giovani e meno giovani, in gran parte donne, si tratta di un piccolo esercito di persone che quotidianamente dedica parte del proprio tempo nel sostegno ai pazienti, prestando loro ascolto, aiutandoli in piccoli commissioni o semplicemente scambiando con loro qualche parola per far trascorrere più in fretta la giornata.

Questo pomeriggio, nella sala conferenze del nosocomio oristanese, si è tenuta la cerimonia conclusiva del corso organizzato dal Servizio di Psicologia della Asl 5, in collaborazione con Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e Vincenziane e finalizzato a preparare al meglio i volontari al loro ingresso in reparto. A consegnare gli attestati di frequenza sono stati il Commissario Straordinario dell'Azienda sanitaria n.5 Maria Giovanna Porcu e l'arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna. Accanto a loro, il presidente di Avo, Sergio Locci, e del gruppo Vincenziane, Francesca Cogotti, il direttore dei Presidi ospedalieri Nicola Orrù e il responsabile del Servizio di Psicologia Domenico Putzolu.

«Grazie ai volontari per il prezioso lavoro svolto gratuitamente nelle nostre strutture» ha esordito il Commissario Straordinario Asl, che ha voluto citare un brano del cantautore Luca Carboni, “Quante verità”, per esprimere la propria riconoscenza a tutte le persone che silenziosamente, senza clamore, dedicano la propria vita a chi soffre. Una riflessione a cui si è associata quella di Monsignor Sanna, che ha espresso «gratitudine per l'impegno sociale dei volontari, lontani dalla logica del mercantilismo, che prestano la loro opera nei santuari della sofferenza», così l'arcivescovo ha chiamato gli ospedali. «Voi – ha concluso Monsingor Sanna – siete la prova che 'è del bene nel mondo».

Maria Giovanna Porcu ha voluto anche ricordare come l'azione dei volontari ospedalieri si innesti in un percorso tracciato dalla Asl oristanese mirato ad una medicina dal volto umano: «La relazione fra operatori sanitari e pazienti è fondamentale e su questo aspetto, dal punto di vista formativo, abbiamo investito molto in questi anni». Il Commissario si è anche augurato che il lavoro dei volontari sia presto esteso agli altri due ospedali di Ghilarza e Bosa e alle Case della Salute che stanno sorgendo sul territorio.

Ha posto l'accento sull'importanza della formazione dei volontari il direttore dei Presidi ospedalieri Nicola Orrù, mentre lo psicologo Domenico Putzolu, che ha curato la regia del corso, ha rivolto ai nuovi arrivati un augurio per il percorso intrapreso. Una riflessione ripresa dal presidente Avo Sergio Locci, che ai neovolontari ha detto: «Il vostro cammino è all'inizio: entrando nei reparti vi cimenterete con una realtà di sofferenza nella quale sarà importante l'ascolto, il sostegno e, a volte, anche semplicemente il silenzio».

A partire da settembre, dunque, i circa quaranta “diplomati della solidarietà” faranno il loro ingresso in reparto, affiancati dai veterani delle due associazioni che faranno loro da tutor, per poi diventare a tutti gli effetti volontari ospedalieri.
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