Il bilancio consuntivo Asl 2015 ottiene il sì dei sindaci

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Nonostante 18 milioni in meno di assegnazioni regionali, i volumi di attività sono stati confermati e in alcuni casi ampliati.

ORISTANO, 28 GIUGNO 2016 – E' stato approvato all'unanimità dai sindaci della provincia, riuniti nella conferenza territoriale socio-sanitaria, il bilancio consuntivo 2015 della Asl 5 di Oristano. Presentato giovedì 23 giugno nella sala conferenze dell'ospedale San Martino dal Commissario Straordinario Maria Giovanna Porcu, affiancato dal Direttore sanitario Andrea Ruiu, da quello amministrativo Luciano Oppo e dal direttore degli uffici si staff Antonio Maria Pinna, il documento ha incassato il sì corale degli amministratori locali, che hanno riconosciuto il grande sforzo compiuto dall'Azienda sanitaria per garantire livelli assistenziali adeguati in una situazione di carenza di risorse.

«Nonostante 18 milioni di euro in meno assegnatici dalla Regione per l'anno 2015, in quanto dallo stanziamento iniziale di 253 milioni di euro siamo passati a 235 milioni effettivi di assegnazioni – spiega il Commissario Maria Giovanna Porcu – non abbiamo eliminato nessun servizio ed in alcuni casi abbiamo anzi potenziato l'assistenza, riuscendo a chiudere il bilancio con una perdita di circa dieci milioni. Si tratta di un ottimo risultato, considerando la pesante diminuzione delle assegnazioni regionali». Per ottenerlo si è lavorato sulla contrazione dei costi della produzione, che ha permesso di risparmiare oltre due milioni di euro, incidendo su personale e servizi (costati rispettivamente il 2% in meno rispetto all'anno precedente), la rimodulazione dei contratti con i fornitori, le unioni d'acquisto con altre Asl e la definizione di processi a minore impatto economico. Non è stato invece possibile incidere sui costi dei prodotti farmaceutici, che hanno pesato sulla bilancia della Asl per 4 punti percentuali in più rispetto al 2014 (oltre un milione di euro): a determinare il rincaro sono stati i farmaci antineoplastici, immunosoppressivi e antiemorragici di nuova generazione.

Tuttavia, a dispetto dei gravosi vincoli di spesa imposti a livello nazionale e regionale e dei costi crescenti dei farmaci, nel 2015 molte attività hanno confermato i volumi di prestazioni dell'anno precedente ed alcuni servizi hanno chiuso l'anno con il segno più. E' il caso dell'assistenza residenziale, riabilitativa e delle cure domiciliari: in aumento le giornate di ricovero nelle residenze sanitarie assistenziali, il numero delle prestazioni riabilitative, gli accessi a domicilio di infermieri, medici di medicina generale e specialisti, ed hanno segnato un incremento dell'8% le prestazioni di specialistica ambulatoriale. Un trend di crescita che dà la misura di quanto si stia virtuosamente rafforzando l'assistenza sanitaria sul territorio che, come i vasi comunicanti, permette di arginare il ricorso improprio all'ospedale.

Altro segnale confortante è arrivato dall'area dedicata alla sofferenza mentale, dove a un calo degli inserimenti nelle strutture residenziali hanno fatto da contraltare i più virtuosi progetti di inclusione sociale e lavorativa, come le innovative sperimentazioni sulle fattorie sociali e sugli appartamenti “autogestiti”.

Dando uno sguardo agli ospedali, si è registrato un miglioramento delle performance dato dalla conversione di diverse prestazioni prima erogate in regime ordinario in regimi assistenziali più appropriati, come il day surgery e il week surgery, il day hospital e il regime ambulatoriale: formule che riducono i tempi di ricovero a parità di qualità della prestazione.

Ma il 2015 è stato anche l'anno del varo di nuovi modelli assistenziali mirati ad ampliare e migliorare la qualità dell'offerta sanitaria e a renderla, allo stesso tempo, più sostenibile. Al Mastino di Bosa è stato avviato il primo progetto sperimentale di ambulatorio integrato, aperto per 16 ore al giorno, in cui operano in maniera coordinata medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, guardie mediche e pediatri di libera scelta, mentre a Laconi è stata aperta la prima Casa della Salute della provincia, che alle figure sanitarie (medici di medicina generale, specialisti e guardia medica) vede affiancarsi gli sportelli amministrativi Asl, gli operatori sociali del Comune e le associazioni di volontariato.

«Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti perchè siamo riusciti a non sacrificare nessun servizio nonostante i pesanti tagli con cui abbiamo dovuto fare i conti – conclude il Commissario Straordinario – Tuttavia siamo molto preoccupati per il futuro dato che, stanti queste risorse, non sappiamo se sarà possibile continuare a garantire gli stessi standard assistenziali e a far funzionare al meglio nuovi fondamentali servizi, come la Neuroriabilitazione ospedaliera, che si candida a diventare un polo d'eccellenza in Sardegna, ma che immancabilmente ha bisogno di risorse dedicate per poter crescere».
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