Progetto "Oristano ci sta a cuORe"

defibrillatori
Asl 5 e Comune insieme per creare una rete diffusa per il pronto soccorso cardiaco, dotando la città e le frazioni di defibrillatori salvavita.

ORISTANO, 9 MAGGIO 2016 - Il Comune e l’Azienda sanitaria locale 5 di Oristano stanno lavorando al progetto “Oristano ci sta a cuORe” per la realizzazione di undici presidi di soccorso dotati di defibrillatore semiautomatico e di operatori in grado di utilizzarli e di gestire le emergenze da arresto cardiaco nelle prime fasi, prima dell’intervento del personale medico.

La morte cardiaca improvvisa, detta anche arresto cardiaco, è la situazione in cui il cuore improvvisamente e senza preavviso si ferma e il sangue non viene più pompato nel resto del corpo. Nei paesi occidentali l’incidenza annua di questo fenomeno è di circa 1 caso ogni 1000 abitanti. In Italia si contano circa 50 mila decessi all’anno, in particolare tra i 45 e i 65 anni. Alcune vittime di arresto cardiaco possono essere salvate se adeguatamente e tempestivamente soccorse. Tuttavia il riconoscimento tempestivo e la pronta attivazione delle procedure di emergenza risultano vani se non è poi possibile defibrillare al più presto il paziente. Si calcola che cinque minuti dopo l’arresto cardiaco la percentuale di sopravvivenza grazie alla defibrillazione è del 50%, mentre dopo altri sei minuti è praticamente dello 0%. Il defibrillatore automatico esterno (DAE) è un apparecchio in grado di riconoscere automaticamente le alterazioni dell’attività elettrica a cui il cuore potrebbe improvvisamente andare incontro e di indicare al soccorritore se la scossa salvavita sia necessaria o meno. l DAE si differenziano dai defibrillatori manuali che presuppongono conoscenze e competenze di utilizzo e di riconoscimento dei ritmi cardiaci da parte degli operatori.

“Il progetto del Comune di Oristano in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale di Oristano e con la Centrale Operativa 118 del Sud Sardegna, risponde alla necessità di offrire servizi di primo soccorso e di emergenza qualificati alla popolazione (residenti, turisti, sportivi, operatori economici, lavoratori, pendolari, studenti), attraverso una rete di presidi e attrezzature – spiegano il Sindaco Guido Tendas e l’Assessore alla programmazione Giuseppina Uda -. L’obiettivo è riuscire a ridurre i tempi di intervento per salvare vite umane. Il progetto prevede la realizzazione di undici punti di intervento, adeguatamente segnalati, dotati di altrettanti defibrillatori automatici e utilizzabili da operatori opportunamente preparati”.

“La nostra Azienda fornirà la certificazione a circa 40 operatori che saranno abilitati a utilizzare i defibrillatori e potranno intervenire tempestivamente in caso di necessità” afferma il Commissario straordinario della Asl 5 Maria Giovanna Porcu. “Le parole chiave sono formazione e informazione: - dichiara il Direttore Sanitario Asl Andrea Ruiu – Non solo formeremo diversi operatori all'utilizzo dei defibrillatori, ma una parte importante del progetto sarà quella di sensibilizzare l'intera cittadinanza su come comportarsi di fronte a una persona in arresto cardiaco. Lo scopo è quello di arrivare a una città “cardioprotetta”.

“Si tratta di un progetto importante, che ha l'obiettivo di ridurre il numero delle cosiddette morti improvvise, episodi che colpiscono anche le fasce d'età più giovani in cui il fattore tempo è fondamentale per salvare la vita – dichiara il Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Cure intensive Salvatore Manca – I defibrillatori installati potranno essere utilizzati non solo da operatori opportunamente formati, ma da qualsiasi cittadino che, trovandosi in una situazione di emergenza, potrà aprire la teca e avviare le manovre di soccorso, guidato dalla stessa macchina che ha un utilizzo semplicissimo. Inoltre – chiarisce il dottor Manca – l'apertura della teca determinerà in automatico ll collegamento alla centrale operativa del 118”.

“Questo percorso è finalizzato a promuovere la cultura dell'autosoccorso – aggiunge il responsabile del Servizio di emergenza territoriale 118 Corrado Casula – Non basta infatti chiamare un numero di telefono ed aspettare che arrivino i soccorsi: nel frattempo, dopo aver attivato la chiamata al 118, si può intervenire con la defibrillazione. Questo serve non solo a salvare la vita di una persona, ma a restituire a quel paziente una vita di qualità, permettendo che le sue cellule cerebrali non siano danneggiate”.

Un appello, quello alla partecipazione attiva dei cittadini, ripreso dal consigliere comunale, anche lui medico del 118, Giuseppe Obinu: “Il progetto nasce dalla volontà del Consiglio comunale di Oristano di dotare la città di defibrillatori: oggi quella scelta è diventata realtà e ognuno di noi potrà essere un piccolo anello nella catena della sopravvivenza”.

I primi punti di soccorso che saranno installati saranno dotati di defibrillatori saranno posizionati in punti strategici della città e delle frazioni: piazza Roma, viale Repubblica, Sacro Cuore, Torangius, in Comune nella sede di Palazzo degli Scolopi in piazza Eleonora, nelle frazioni di Donigala, Massama, Nuraxinieddu, Silì e Torre Grande ed uno in dotazione alla Polizia locale, presso il Comando di via Carmine.

Tra gli obiettivi del progetto anche la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la diffusione nella popolazione della cultura del primo soccorso in situazioni di emergenza, ma anche il coinvolgimento delle associazioni sportive e degli operatori economici presenti sul territorio comunale per reperire risorse aggiuntive per aumentare il numero di presidi di soccorso a disposizione dei cittadini integrando quelle già presenti sul territorio.

Oltre all'acquisto e all'installazione dei nuovi defibrillatori salvavita si sta procedendo infatti con una mappatura di tutti gli strumenti salvavita già presenti sul territorio comunale, per metterli “in rete” e renderli disponibili all'intera cittadinanza.
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