"Bosa e Ghilarza, guardia condivisa coniuga efficienza e sicurezza"

Mastino Bosa
Il Commissario Straordinario della Asl 5 replica ai sindacati Cimo e Anaao: «Scelta in linea con la normativa e calibrata sui volumi di attività dei PS».

ORISTANO, 3 MAGGIO 2016 – «La scelta della guardia condivisa tra i reparti di Pronto Soccorso e Medicina negli ospedali di Bosa e Ghilarza nei turni notturni e festivi non solo è pienamente legittima, ma non comporterà alcuna variazione sostanziale nel servizio erogato. Si tratta di un modello organizzativo che permetterà di utilizzare al meglio le risorse professionali ed economiche a disposizione, senza però intaccare i livelli di sicurezza per i pazienti né per i medici». Il Commissario Straordinario della Asl 5 di Oristano Maria Giovanna Porcu, dopo aver già provveduto a rispondere ai sindacati Anaao Assomed e Cimo tramite il proprio ufficio legale, chiarisce pubblicamente il senso della riorganizzazione delle attività negli ospedali Mastino e Delogu, dissipando i timori derivanti da tale scelta.

«A seguito dell'approvazione del piano di rientro regionale, che per la nostra Asl prevede 1 milione e 300 mila euro di efficientamento ospedaliero – chiarisce il Commissario – per scongiurare una riduzione dei servizi all'utenza, abbiamo deciso di lavorare sui modelli degli ospedali di rete. La guardia condivisa tra i reparti di Pronto Soccorso e Medicina, già sperimentata con successo in altri ospedali d'Italia e della Sardegna, prevede, per Bosa, la presenza notturna e nei festivi di un medico di guardia (di Pronto Soccorso o, in alternativa, di Medicina Interna, discipline affini, contrariamente a quanto affermato dai sindacati), affiancati sempre da un anestesista, un medico del 118 e uno di continuità assistenziale (guardia medica) in ospedale. A questi, in caso di necessità, si aggiungono un altro medico anestesista rianimatore, un medico internista e due chirurghi, tutti reperibili, ovvero con obbligo di intervento entro 20 minuti. Ciò significa che in totale nei turni notturni e festivi nel nosocomio della Planargia sono sempre presenti in contemporanea non uno, ma ben quattro medici più quattro reperibili.
Per l'ospedale di Ghilarza viene applicato lo stesso modello organizzativo, ma senza la figura dell'anestesista in guardia notturna e con un solo chirurgo reperibile (anziché due come accade a Bosa) in quanto non vengono effettuati interventi chirurgici in urgenza, considerata la distanza inferiore ai 20 minuti di percorrenza dall'ospedale San Martino di Oristano.

Il numero di professionisti a disposizione è più che adeguato rispetto ai volumi di attività registrati dai due nosocomi e ben superiore agli standard previsti dall'accordo Stato Regioni del 2015: lo scorso anno i codici rossi registrati all'ospedale di Ghilarza sono stati 7 in totale, in quello di Bosa 47. Inoltre nell'ultimo quinquennio il numero degli accessi ai due punti di Pronto Soccorso di Bosa e Ghilarza è risultato costantemente al di sotto dei 6000 all'anno, con una media notturna di visite comprese tra 0 e 4.

Inoltre, a maggiore garanzia della sicurezza del paziente che giunge nell'ospedale di Bosa o Ghilarza, è stato approvato dalla Centrale operativa 118 Sud Sardegna un protocollo operativo che prevede il trasporto del paziente per patologie tempo-dipendente a carico del 118 verso il presidio di riferimento. Scelta che rende evidente che, anche sotto il profilo della sicurezza, sono stati rispettati tutti i canoni richiesti dalla normativa nell'interesse del paziente.

Quanto alle accuse di illegittimità di tale scelta, la rappresentante dell'Azienda sanitaria chiarisce che la riorganizzazione è in linea con la normativa vigente, la quale contempla (DPR 128/69) la possibilità che alla copertura dei turni notturni e festivi che non è possibile garantire con il personale di una Unità Operativa (nello specifico dei Punti di Pronto Soccorso di Bosa e Ghilarza) possano concorrere i medici delle Unità Operative di degenza che operano all'interno dello stesso ospedale.

«In conclusione – afferma il Commissario Straordinario della Asl 5 – la nostra è stata una scelta che ci ha permesso di efficientare le risorse a disposizione senza però tagliare i servizi ai cittadini. Dispiace che alcune sigle sindacali come Anaao e Cimo ancora una volta attacchino l'Azienda a mezzo stampa senza alcun confronto preventivo con la Direzione, che ha peraltro condiviso questo percorso con i capi dipartimento di Medicina, Chirurgia ed Emergenza-urgenza e con i responsabili delle strutture complesse che fanno riferimento agli stessi dipartimenti e lo ha illustrato ai soggetti istituzionali nelle sedi competenti».
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