In carica il commissario Maria Giovanna Porcu

Già Direttore Amministrativo della Asl di Oristano e dirigente di quella di Sassari, è la prima donna alla guida dell'ente.

ORISTANO, 30 DICEMBRE 2014 – Si è insediata ieri alla guida dell'Azienda Sanitaria Locale n.5 di Oristano Maria Giovanna Porcu, ex direttore amministrativo dello stesso ente, che in qualità di Commissario raccoglie il testimone del manager uscente Mariano Meloni.

Quarantotto anni, sposata e madre di due figli, una laurea in Giurisprudenza, l'abilitazione all'esercizio della professione forense e un master di secondo livello in Organizzazione delle strutture sanitarie attivato dalle facoltà di Medicina e Chirurgia e di Economia di Sassari (con un project work dal titolo “La valutazione della performance nell'Azienda sanitaria”), la dottoressa Porcu lavora da vent'anni in sanità e vanta un ricco curriculum. Il suo esordio professionale è stato proprio nel territorio oristanese: la sua carriera è iniziata nel 1993 all'interno dell'allora Usl (Unità Sanitaria Locale) 12 di Ghilarza (dove ha prestato la sua attività in qualità di collaboratore amministrativo) confluita due anni dopo nella neonata Asl 5 di Oristano. Nel 2000 ha vinto un pubblico concorso per dirigente amministrativo all'Asl 1 di Sassari: qui è stata responsabile della struttura complessa di Coordinamento dei presìdi ospedalieri e di quella di Gestione e sviluppo delle risorse umane. Successivamente ha guidato il Dipartimento Gestionale della stessa azienda, a cui afferiscono le strutture complesse di Bilancio, Acquisti, Risorse Umane, Coordinamento amministrativo dei presidi ospedalieri e Coordinamento amministrativo dei distretti. Alla Asl di Sassari è rimasta fino al 2011, anno in cui ha assunto l'incarico di Direttore Amministrativo nell'Azienda sanitaria oristanese.

Si tratta della prima donna chiamata a dirigere l'Asl di Oristano: una peculiarità che, già nel suo mandato da Direttore Amministrativo, si è tradotta in una sensibilità ed un'attenzione particolare a temi urgenti e difficili come quello della violenza di genere. Sotto il coordinamento di Maria Giovanna Porcu, a Oristano è nata infatti la prima Rete interistituzionale provinciale mirata a prevenire e contrastare il fenomeno, impegnando enti e istituzioni del territorio nell'elaborazione di procedure capaci di fornire un'assistenza adeguata alle vittime. Grazie a questo lavoro, al San Martino è stato istituito anche il primo “codice rosa” della Sardegna, un percorso socio-sanitario dedicato alle donne che subiscono lesioni e maltrattamenti, che di recente ha ricevuto un prestigioso riconoscimento nazionale da parte dell'associazione O.N.Da.

Forte, in questi anni, è stato anche l'impegno del neocommissario per la riqualificazione del personale, con l'elaborazione di un innovativo piano della performance, per la trasparenza dell'amministrazione e la lotta alla corruzione, rafforzata dall'adesione dell'Asl oristanese alla rete nazionale fondata da Don Luigi Ciotti “Illuminiamo la salute”.

«Sento la responsabilità di questo mandato importante e sfidante che mi chiama a garantire il miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e socio-sanitari del territorio oristanese. Lavorerò per il bene della comunità, valorizzando il meglio di ciascuno per creare una squadra in cui tutti si sentano protagonisti del cambiamento – ha commentato la dottoressa Porcu all'atto dell'insediamento – Consapevole delle difficili sfide che mi attendono, mi impegnerò con la tenacia e la passione che mi hanno fin qui contraddistinto per proseguire nel lavoro intrapreso, un lavoro impegnativo ma denso di soddisfazioni e risultati Anche se il mio è stato un ritorno alle origini, perchè da questa provincia è partita la mia esperienza professionale, in questi anni ho imparato a conoscere più a fondo i problemi e le esigenze del territorio. Il mio augurio è quello di continuare a collaborare proficuamente sia con il personale dell'Azienda che con le istituzioni, gli enti, le associazioni di volontariato, nell'unico interesse dei pazienti, delle persone che soffrono, che sono e devono essere il principio ed il fine ultimo del nostro agire».
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