Violenza sulle donne: il San Martino al top fra gli ospedali italiani

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Concorso O.N.Da: menzione speciale all'ospedale oristanese per l'attenzione nell’accoglienza e nella presa in carico delle vittime.

ORISTANO, 11 DICEMBRE 2014 – L'ospedale “San Martino” di Oristano ha ricevuto ieri, martedì 10 dicembre, alla Casa dei Diritti del Comune di Milano, la menzione speciale al concorso nazionale Best Practice 2014 promosso da O.N.Da. (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) per l'impegno nei confronti della presa in carico delle vittime di violenza. Quella di Oristano è risultata essere una delle migliori strutture ospedaliere italiane, unica in Sardegna, nell’accoglienza delle donne che subiscono aggressioni, lesioni o stupro.

Il nosocomio oristanese da circa due anni ha infatti attivato un percorso dedicato alle vittime di violenza, a cui al Pronto Soccorso viene attribuito un “codice rosa” e riservato uno spazio fisico separato rispetto al resto dei pazienti. Inoltre un'equipe composta da medici, infermieri, assistente sociale e psicologo prende in carico la donna adottando tutti gli accorgimenti del caso: nel 2013 nel nosocomio oristanese sono stati 49 i casi che hanno seguito questo percorso.

«Il riconoscimento ricevuto al concorso nazionale promosso da O.N.Da. è il frutto di un lungo lavoro che ci impegna da diversi anni – ha commentato il Direttore Generale della Asl 5 Mariano Meloni - La nostra Asl è infatti capofila della Rete provinciale interistituzionale contro la violenza sulle donne e i minori, nell'ambito della quale abbiamo varato iniziative di prevenzione e di contrasto del fenomeno. Tra queste, importante è stato elaborare delle procedure interne alle strutture ospedaliere e territoriali che ci permettessero di dedicare un'attenzione particolare alle vittime, procedure di accoglienza e di sostegno che ora saranno allargate a tutti i soggetti della Rete antiviolenza, tra cui Prefettura, forze dell'ordine, Tribunale e Procura, Provincia, Comuni, Centro Antiviolenza».«L'obiettivo ultimo del nostro lavoro – ha aggiunto il Direttore Amministrativo Maria Giovanna Porcu, coordinatore della Rete provinciale antiviolenza – è quello di fornire alle vittime un'assistenza a 360 gradi, non solo sanitaria, ma anche legale, sociale, economica e quant'altro».

Quello della violenza di genere è un problema sempre più diffuso, con gravi conseguenze sociali e sulla salute psicofisica di chi viene aggredito. Lo scorso anno in Italia si è registrata la più alta percentuale di donne tra le vittime di omicidio, circa il 36% del totale (179 donne su 502 assassinii), il 14% in più rispetto al 2012. Secondo il rapporto Eures, pubblicato a novembre 2014, le Regioni centrali hanno presentato il maggior numero di femminicidi, anche se il Sud risulta l’area più a rischio; in 7 casi su 10, gli episodi di violenza si sono consumati nel contesto familiare e affettivo della donna per mano del coniuge, partner o ex-partner (66%). Per questi motivi, O.N.Da ha voluto porre in evidenza e premiare con un apposito riconoscimento le migliori competenze degli ospedali italiani con i Bollini Rosa, nell’ambito della presa in carico della donna vittima di violenza.

«La problematica della violenza sulle donne, a livello nazionale e internazionale, è oggi un tema di grande attualità - ha sottolineatoFrancesca Merzagora, Presidente di O.N.Da. - Il nostro Osservatorio ha deciso di realizzare il Concorso Best Practice dedicato al fenomeno della violenza di genere per contribuire al miglioramento della qualità e dell'accessibilità dei servizi sanitari finalizzati alla presa in carico delle vittime di aggressione, promuovere un’assistenza multidisciplinare e qualificata, favorendo la formazione degli operatori sanitari preposti all'accoglienza delle donne e incentivare il riconoscimento di situazioni a rischio e la diagnosi precoce».«La prima accoglienza è un passaggio fondamentale per la donna che ha subìto violenza ed è per questo che, anche nei servizi pubblici, le operatrici che l'accolgono devono essere formate in maniera specifica» ha osservato Alessandra Kustermann, coordinatore del comitato valutatore Best Practice, Direttore dell’U.O.C. di Pronto Soccorso e Accettazione Ostetrico-Ginecologico e del SVSeD Centro Soccorso Violenza Sessuale e Domestica dell'Ospedale Mangiagalli di Milano.

I progetti candidati sono pervenuti da 66 strutture ospedaliere, di cui 42 al Nord, 17 al Centro e 7 al Sud e nelle Isole. Un apposito Comitato ha assegnato 2 riconoscimenti: una targa alle “Best Practice”, ovvero le strutture eccellenti nella gestione della donna vittima di violenza e una pergamena con le “Menzioni speciali” agli ospedali attenti e impegnati sul tema della violenza di genere.
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