Sanità penitenziaria: i chiarimenti del manager Asl‏

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Il manager Mariano Meloni replica alla presidentessa dell'associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris.

ORISTANO, 21 NOVEMBRE 2014 – Il Direttore Generale della Asl 5 di Oristano Mariano Meloni interviene sulla situazione della sanità penitenziaria nel carcere di Massama, in particolare per ciò che riguarda le cure odontoiatriche, dopo le recenti esternazioni della presidentessa dell'associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris.

«La dottoressa Caligaris definisce “paradossale” che la Asl, per consentire al professionista privato di utilizzare la propria dotazione strumentale, gli richieda una fideiussione di 25 mila euro ed una remunerazione del 30 per cento rispetto al costo della prestazione – afferma il manager Meloni - . Ebbene, è necessario spiegare che tali risorse servono a remunerare l'utilizzo di un bene pubblico, il riunito odontoiatrico, da parte di un privato, l'odontoiatra, che per tale uso incassa un corrispettivo. Il 30 per cento del costo della prestazione non solo serve ad ammortizzare i costi per l'acquisto dell'attrezzatura odontoiatrica (acquistata e installata dalla nostra Asl nel carcere di Massama nel marzo 2014, corredata e in perfette condizioni, in sostituzione di un macchinario vecchio ed obsoleto), a garantirne la manutenzione e l'assistenza tecnica periodica obbligatoria ed a sostenere il costo dell'infermiere assistente di poltrona. Tale valore (il 30 per cento rispetto al costo della prestazione) è uguale a quanto richiesto dall'Asl 5 agli stessi medici dipendenti che svolgono attività intramoenia con l'uso di attrezzature elettromedicali di proprietà dell'Azienda.

Appare inoltre singolare che, mentre ci si indigni per le garanzie che la Asl richiede nell'utilizzo privato di un bene pubblico, non ci si interroghi sulle tariffe praticate dal libero professionista che opera in carcere, con costi che sono a carico dei detenuti, per comprendere se siano in linea con quelle praticate sul mercato.

«Per il resto – conclude il Direttore Generale Mariano Meloni – siamo sempre stati disponibili a superare eventuali criticità all'interno del carcere e a rinforzare, nel perimetro delle nostre competenze e responsabilità, la sanità penitenziaria».
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