Al via le trasfusioni a casa per i pazienti in cura domiciliare

Nuova attività offerta dal Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale in collaborazione con l'ADI

ORISTANO, 21 OTTOBRE 2014 – Non dover più essere trasportati in ambulanza fino all'ospedale per una trasfusione di sangue o di altri emocomponenti, ma potervisi sottoporre direttamente a casa. E' questo il principale vantaggio della nuova attività che il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, in collaborazione con il Servizio di Cure Domiciliari, ha avviato su tutto il territorio provinciale a favore dei pazienti cronici, come quelli affetti da patologie tumorali, malattie cronico-degenerative in fase avanzata impossibilitati a raggiungere autonomamente le strutture ospedaliere.

«Per le persone per i quali sia certificata l'impossibiltà di recarsi in ospedale, se non con l'ausilio di un mezzo di soccorso – spiega il Direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Paolo Casula – viene attivata una procedura per cui sono i nostri medici a recarsi a casa del paziente ed effettuare la trasfusione a domicilio». Tutto ciò è possibile non solo grazie alla disponibilità ed alla volontà del personale del Servizio di Medicina Trasfusionale e di quello di Oncoematologia – tre i medici che si occupano del nuovo servizio: Pietro Manca, Mauro Murgia e Luigi Curreli – ma anche al coordinamento con il Servizio di Cure domiciliari, che mette a disposizione il personale infermieristico e parte del materiale sanitario necessario.

Attualmente sono circa quindici le persone che, in provincia di Oristano, beneficiano del nuovo servizio, ma il numero è destinato a crescere. «Effettuiamo trasfusioni nell'intero territorio provinciale: stiamo seguendo pazienti di Magomadas, Bosa, Ales, per fare alcuni esempi – prosegue dottor Casula – si tratta di soggetti che, finora, per sottoporsi a una trasfusione di sangue o di un altro emocomponente, erano costretti a recarsi in ospedale in ambulanza, con tutto ciò che ne conseguiva in termini di stress e di dispendio economico: un iter particolarmente faticoso per pazienti già provati da condizioni di salute estremamente critiche».

Da sottolineare infatti che il servizio di trasfusioni a domicilio è riservato ai pazienti che ne hanno effettiva e provata necessità: «Occorre, per accedervi, che il medico di famiglia effettui la richiesta di consulenza ematologica trasfusionale – afferma il Direttore del Servizio di Immunoematologia – Saranno quindi i nostri professionisti a valutare la situazione e a predisporre l'eventuale avvio dell'attività domiciliare».

Dopo una iniziale fase sperimentale, si è stesa una procedura condivisa con i direttori dei Distretti e con i responsabili medici e infermieristici delle cure domiciliari. «Il servizio, che rappresenta una forma ben riuscita di integrazione fra ospedale e territorio, è entrato oggi a pieno regime ed i riscontri dei pazienti e dei loro familiari, sui quali spesso ricade in maniera pesante l'assistenza dei congiunti, sono stati sicuramente positivi e ci invogliano a continuare in questa attività, che non comporta alcun costo aggiuntivo in termini economici per la nostra Asl, ma richiede una organizzazione efficiente alle spalle e soprattutto l'impegno e l'abnegazione dei medici che effettuano questo ulteriore sforzo nell'unico interesse dei pazienti».
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