24-27 aprile: IV edizione della ultramaratona "Diabete in cammino"

Pazienti e medici in marcia sui sentieri del Sinis e del Montiferru per promuovere l'attività fisica come strumento di prevenzione e cura della malattia.

ORISTANO, 22 APRILE 2014 – E' ormai diventata un appuntamento primaverile costante l'ultramaratona a tappe “Diabete in cammino... prevenire e curare” organizzata dal dottor Gianfranco Madau, medico del Servizio di Malattie Metaboliche e Diabetologia della ASL di Oristano diretto dal dottor Francesco Mastinu, in collaborazione con l'ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atletici Diabetici) Sardegna, presieduta da Marcello Grussu, per promuovere l'esercizio fisico non solo come strumento di prevenzione del diabete, ma anche come farmaco per la cura della malattia.

La maratona: in marcia da giovedi' 24 a domenica 27 aprile

Giunto quest'anno alla quarta edizione, l'evento avrà come protagonisti pazienti diabetici che, insieme a diabetologi, psicologi, infermieri e a persone non affette dalla malattia si metteranno in marcia lungo i sentieri del Sinis e del Montiferru, partendo da Oristano giovedì 24 aprile per fare poi ritorno nel capoluogo domenica 27, passando per S'arena Scoada e Putzu Idu, Torre del Pozzo e Seneghe. Circa 120 i chilometri percorsi a piedi in quattro giorni con il duplice obiettivo di testare sul campo gli effetti benefici dell'attività fisica nella prevenzione e nella cura del diabete e di testimoniare, portando un messaggio concreto nei territori attraversati, che il movimento è la migliore arma per mantenersi in salute e contrastare le malattie metaboliche e cardiovascolari.
«Sottolineiamo che la partecipazione all'iniziativa è gratuita ed aperta a chiunque voglia unirsi a noi: non c'è bisogno di iscrizione – precisa il diabetologo Gianfranco Madau – Occorre solo che chi partecipa si organizzi in autonomia per quanto riguarda il vitto e l'eventuale pernottamento».


“Po istae bene”: sabato 26 aprile a Seneghe incontro con la popolazione

Ed è proprio per sensibilizzare gli abitanti dei centri che saranno raggiunti dalla “carovana del diabete” che sabato 26 aprile alle 18.30 presso la Casa aragonese di Seneghe si terrà l'assemblea di popolazione “Po Istae bene – per un corretto stile di vita ”, organizzata da ASL 5 e ANIAD in collaborazione con l'amministrazione comunale del paese. All'iniziativa parteciperanno il sindaco Antonio Lucchesu, che introdurrà i lavori con un intervento sullo stile di vita seneghese, il Direttore generale della Asl 5 Mariano Meloni, che illustrerà l'impegno dell'Azienda sanitaria nella prevenzione delle malattie metaboliche, il Direttore del Servizio di Diabetologia Francesco Mastinu, che insieme alla diabetologa Simonetta Zoccheddu parlerà delle connessioni fra stili di vita e diabete nell'intervento “L'insostenibile opulenza del benessere”, il parroco Don Antonello Serra, il diabetologo dell'ASL 5 Gianfranco Madau, il rappresentante dell'ANIAD Marcello Grussu, l'alimentarista Elsa Madau e la psicologa Carla Porcu.


“Diabete in cammino... prevenire e curare”: il programma

Giovedì 24 aprile la carovana composta da venti pazienti diabetici, nove sanitari ed un operatore fotografico che documenterà l'intera maratona, partirà da Oristano per approdare nelle località di S'Arena Scoada e Putzu Idu.

Il giorno successivo, venerdì 25 aprile, si ripartirà dalle borgate marine di San Vero Milis per arrivare a Torre del Pozzo.

Sabato 26 aprile si percorrerà il tratto da Torre del Pozzo a Seneghe, dove in serata si terrà l'incontro con la popolazione dal titolo “Po Itae bene”.

Domenica 27 aprile, i marciatori faranno ritorno a casa, tornando dal centro del Montiferru a Oristano.

Tutti i giorni, prima della partenza, si svolgerà un briefing tra medici e pazienti in cui sarà messa a punto la terapia insulinica da praticare a ogni pasto in rapporto al conteggio dei carboidrati ed all'attività fisica da sostenere. Ogni due ore di cammino sarà effettuata una sosta di mezz'ora per verificare l'andamento delle glicemie, analizzare le situazioni di ciascun paziente ed applicare eventuali correzioni terapeutiche. A disposizione dei partecipanti sarà anche un podologo, che valuterà eventuali problemi ai piedi dovuti alla camminata. Ogni partecipante terrà una sorta di diario di viaggio in cui raccogliere i dati sulla terapia e l'alimentazione adottate, che saranno confrontati e discussi al termine della giornata.


L'importanza dell'attività fisica nei soggetti sani...

«Per il quarto anno consecutivo promuoviamo la ultramaratona a tappe “Diabete in cammino” perchè vogliamo ribadire con forza che l'esercizio fisico non solo è fondamentale per prevenire il diabete e le malattie cardiovascolari, ma può anche contribuire in maniera significativa alla loro cura – spiega il manager Mariano Meloni, che nelle scorse edizioni ha partecipato in prima persona alla maratona, come testimonial dell'evento – Fare attività fisica in maniera costante ed abituale significa mantenersi in buona salute e prevenire le malattie, in primo luogo il diabete e le patologie cardiovascolari. Ciò significa, per i soggetti sani, una migliore qualità della vita ed una minore possibilità di andare incontro a ictus, infarti e tumori».

La sedentarietà è infatti una delle principali cause di morte prevenibile a livello mondiale ed il più insidioso e potente fattore di rischio non solo per ciò che riguarda il diabete di tipo 2, ma anche le cardiopatie ischemiche, gli ictus, l'obesità, il cancro del colon e del seno. E poi ancora ipertensione, osteoporosi, tromboflebite, Alzheimer, depressione ed ansia, per citare alcune delle complicanze legate a una scarsa o nulla attività fisica: malattie, queste, che nel complesso riducono notevolmente la prospettiva di vita di una persona malata rispetto a una sana: è stato calcolato che praticare regolarmente attività fisica significa guadagnare almeno sei anni di vita.


... e nei soggetti affetti da diabete

L'attività fisica è anche una valida alleata nella cura del diabete. Il movimento non solo è in grado di ridurre dal 30 al 50% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 (o dell'adulto), ma anche il diabete di tipo 1 può essere efficacemente contrastato con l'esercizio fisico: «I pazienti affetti da diabete di tipo 1 che si sottopongono a un allenamento regolare – afferma il diabetologo Gianfranco Madau – vanno incontro a minori complicanze della malattia e vivono più a lungo dei pazienti inattivi». Gli studi epidemiologici condotti su pazienti insulino-dipendenti hanno inoltre dimostrato che esiste un rapporto inversamente proporzionale tra attività fisica e complicanze microvascolari, molto comuni nei pazienti diabetici.


I dati del diabete in provincia di Oristano

La provincia di Oristano registra circa 9.000 casi di persone affette da diabete di tipo 1 o 2. A preoccupare è soprattutto l'alta percentuale di nuovi casi di diabete di tipo 1 (giovanile o insulino-dipendente), che nel nostro territorio supera circa sei volte la media nazionale.

Ma, come spiega il direttore della Diabetologia Francesco Mastinu, i dati ufficiali rivelano solo una parte del fenomeno, perché esiste ancora una larga fetta di popolazione (un diabetico su tre, secondo alcuni studi) a cui la malattia non viene diagnosticata. Un rischio, questo, perchè i soggetti che non sanno di aver sviluppato la malattia continuano ad adottare stili di vita sbagliati, sia per ciò che riguarda la dieta che il movimento, e possono farla evolvere più rapidamente fino a conseguenze letali.


Lo screening: a rischio diabete 8 oristanesi su 10

Per far emergere questa fetta di pazienti non diagnosticati ed intercettare i soggetti a rischio per correggere il loro stile di vita prima che evolva nella malattia, nel 2011 la Asl di Oristano insieme a quella di Lanusei, aziende pilota a livello regionale, hanno promosso uno screening mirato a intercettare le persone potenzialmente soggette a sviluppare il diabete di tipo 2 e diagnosticare la malattia in fase precoce. Attraverso un questionario distribuito dai medici di famiglia, le farmacie, gli ambulatori di Igiene pubblica e i servizi ospedalieri di Diabetologia e Cardiologia a tutte le persone consenzienti dai 35 anni in su, è stato possibile raccogliere nella nostra provincia quasi 6000 schede, dalle quali è emerso che l'81% dei partecipanti all'indagine sono ad alto rischio di contrarre la malattia nei prossimi 10 anni. Pressione alta, familiarità con pazienti diabetici, sedentarietà, obesità e sovrappeso sono stati ancora una volta fattori di rischio molto presenti fra la popolazione oristanese, che suonano come un campanello d'allarme per il diabete, spesso prevenibile attraverso l'adozione di stili di vita corretti. «La vera arma per vincere questa malattia, prima ancora che farmacologica, è culturale – ribadiscono i diabetologi – occorre un radicale cambiamento nel nostro stile di vita, che passi per un'alimentazione più sana e soprattutto per una costante attività fisica».

La parola chiave è quindi prevenire: «Investire in prevenzione, attraverso iniziative simboliche come la ultramaratona o attività costanti come la palestra o il fitwalking, significa abbatte i costi non solo personali che la malattia comporta per i pazienti, ma anche quelli sociali e sanitari, considerando l'alto costo delle complicanze derivate dalla patologia – conclude il manager Meloni – Per questo invitiamo tutti i cittadini non solo ad aderire alle iniziative organizzate dalla nostra Asl per promuovere l'attività fisica, ma anche ad adottare, nella loro quotidianità, stili di vita più salutari».

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Info: 0783.317297
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